2021
Alma Zevi Gallery, Venezia
“Cosa cresce dai campi spogli del proprio trascorso?
Corte radici affondano anonime
nel presente del loro pantano
sono quelle
che meglio
si estirpano.”
Riti agrari, canti propiziatori, proverbi, manufatti artigianali.
Quello che accomunava le varie forme di creatività popolare era il loro legame indissolubile con il territorio. Erano il frutto di una convivenza armoniosa tra il sapere pratico esperienziale e la dimensione soprannaturale e spirituale. L’uomo viveva nel paesaggio, lo contemplava, lo temeva e lo rispettava. Nella lentezza di un vivere che consentiva di conoscere a fondo l’ambiente circostante e di sfruttarne al meglio le risorse, i saperi si sedimentavano nel tempo creando quell’identità e consapevolezza sociale nella quale gli abitanti si identificavano. Mantenere in vita queste conoscenze significa custodire la molteplicità dei saperi comuni ed ereditari, dai quali attingere per riconsiderare un presente culturalmente appiattito e immaginare prospettive future.
Photo: Enrico Fiorese